Norman Spinrad – Ore 11: sequestro in diretta. Come occupare una stazione TV e vivere felici (Ed. Fanucci, 1994) – Titolo originale : “Pictures at 11”
“Entro cento o duecento anni la Terra sarà inabitabile. Ma cosa possiamo fare? E chi se ne frega? Allora saremo tutti morti comunque.” Una smorfia, un sorrisino malvagio.
«Certo qui nell’assolata California del Sud dove non piove mai, abbiamo già visto i graffiti sui muri, non è vero? Si rischia la vita a prendersi l’abbronzatura, stiamo finendo l’acqua, per quanto ci sforziamo lo smog continua a peggiorare, ci sono incendi spontanei quasi tutto l’anno, e branchi di coyote affamati scendono dalle colline in caccia dei vostri cari animaletti e dei vostri bambini…»
«Allora cosa fate? Mandate un assegno a Greenpeace o agli Amici della Terra. Vi spalmate di crema solare e organizzate manifestazioni di protesta. Usate carta igienica riciclata ruvida e vi sentite degli eroi. Ma soprattutto, vi stappate una birra, accendete la tivù, e vi scordate di tutto.»
«Voi… noi… tutti sappiamo quello che dobbiamo fare. Disfarci delle nostre auto che bruciano benzina. Basta bruciare combustibili fossili, punto. Basta distruggere le foreste pluviali per coltivare foraggio per i produttori di hamburger. Chiudere le nostre centrali nucleari prima che qualcuna si trasformi in una Chernobyl. Mettere al primo posto la sopravvivenza del pianeta.»
«Bla, bla bla, eccetera eccetera. Cambia canale, Maude!»
Kelly Jordan aziona come una chitarra un telecomando fantasma.
«Solamente che, presto o tardi, non sarete più in grado di cambiare canale” […]
«Bene, noi Guerriglieri dell’Armata Verde possiamo non sapere come si vince la Rivoluzione Verde, ma sappiamo bene come si comincia, e quando, cioè ora”.
Norman Spinrad , nato a New York nel 1940 ed attualmente residente a Parigi, è stato in passato presidente della Science Fiction and Fantasy Writers of America (SFWA). Oltre all’attività di romanziere ha anche scritto sceneggiature per la televisione americana tra cui un episodio delle serie classica di Star Trek. 1
Scritto nel 1994, in un periodo dove i media mainstream erano ancora prevalentemente le televisioni, la radio ed i giornali, il romanzo dal titolo originale “Pictures at 11”, affronta temi serissimi con ironia e cinismo. Più che di fantascienza il romanzo può essere definito di fantapolitica, ambientato in un futuro non lontano e in un tempo indefinito .
I guerriglieri dell’armata verde, in particolare Horst Klingerman e Kelly Jordan, insieme ad attivisti cyberpunk giapponesi, anarchici tedeschi ex militanti della RAF e compagni palestinesi, occupano la scalcinata stazione televisiva della KLAX TV, che già versa in cattive acque, per protestare contro l’installazione di un impianto di desalinizzazione nucleare che dovrebbe fornire acqua allo stato della California. I guerriglieri hanno minato l’edificio con dinamite mista a plutonio e si presentano con armi automatiche e giubbetti esplosivi e pronti a farsi saltare in aria.
I guerriglieri si troveranno in otto giorni ad affrontare l’esercito, la polizia, la CIA, l’FBI ecc. attraverso contatti che avvengono prevalentemente col viva voce telefonico. La loro azione gli consentirà di portare a compimento vittoriosamente la propaganda in favore del referendum contro l’impianto nucleare. Enormi manifestazioni in loro sostegno si svolgeranno in California, proprio perché la popolazione è davvero contraria a questo tipo di impianto devastante. “ Certo, chiunque con il cervello o la sensibilità morale di una lumaca in realtà era in grado di percepire vagamente che costruire una serie di impianti di desalinizzazione ad energia nucleare al largo della costa in una zona di terremoti poteva essere considerata una faccenduola un po’ miope” rifletteva fra se e sé Eddie Franker, il direttore della Klax TV.
Eppure la vittoria del referendum è solo il primo passo. Il vero obiettivo è quello di costringere il governo degli USA a fermare lo sterminio e la distruzione della foresta amazzonica ed a vietare l’uso di carburanti fossili con qualsiasi mezzo.….
Eppure, la CIA, il governo USA, l’esercito e l’Fbi si riveleranno nemici molto meno subdoli e distruttivi del più potente di tutti : la televisione e i media.
Grazie all’intervento del più grande produttore televisivo statunitense, Robby Hildebrandt che fiuta il successo, i guerriglieri diventeranno poco a poco delle star televisive e la Klax tv che versava in cattive acque diventa l’emittente più seguita del mondo. Una trasmissione in prima serata presentata dai conduttori-ostaggi che vede come protagonisti gli anarco-ecologisti a poco a poco sussumerà questi ultimi in una spirale perversa fatta di ritmi e di interventi decisi da qualcun’altro. La contropartita è la libertà per tutti ed un programma televisivo tutto per loro con tanto di gadget, adesivi, pubblicità e sondaggisti a disposizione. La vita privata dei protagonisti verrà scandagliata rivelando oltretutto aspetti politici che giustificano il passaggio da una militanza para-istituzionale, rivelatasi fallimentare (Klingermann era professore di storia della Germania Est , ha sempre odiato il partito- grande fratello della DDR ed ha partecipato da anarchico alle manifestazioni precedenti la caduta del muro) ad una basata sull’azione diretta.
Spinrad con ironia, ed a tratti con cinismo, attraverso una trama fitta , con tempi e ritmi coinvolgenti, insiste su tematiche che da sempre hanno attraversato il dibattito dei gruppi extraparlamentari di sinistra in tutto il mondo : è possibile utilizzare gli strumenti del nemico, in un contesto capitalista, a proprio vantaggio? La risposta è ambivalente, ovvero esiste un limite oltre il quale si entra in un rovesciamento prospettico : alla fine lo strumento decide per te… a meno che non si sia disposti ad andare fino in fondo, a condurre fino in fondo l’azione diretta come pratica e come teoria, non escludendo il sacrificio e il martirio. Questo pone ulteriori interrogativi critici.
I personaggi dello studio televisivo sono descritti volutamente in maniera stereotipata : Il conduttore di grido, il direttore esaurito e la tipica bellezza femminile americana addetta al meteo, nonché il conduttore sportivo ex marine che vanamente la Cia cerca di cooptare come elemento interno attraverso vari segnali.
I guerriglieri sono caratterizzati invece da uno spinto idealismo, e da una confusa teoria dell’azione diretta , panacea di tutti i mali. “ Basta petizioni, basta manifestazioni, basta stronzate. Bisogna passare all’azione diretta per salvare il pianeta”, dice Kelly Jordan.
Senza fare spoiler ed anticipare nulla, diciamo solamente che il finale è drammatico e commovente e rivela la sensibilità dell’autore nel compenetrare la psicologia dei personaggi. Riportiamo solo uno stralcio del discorso finale di Klingerman, che insieme ad alcuni “irriducibili” , non si presta al gioco perverso della cooptazione , rovesciando tutta l’apparente inevitabile conclusione:
“Quando abbiamo avviato l’azione diretta per occupare questa stazione televisiva, tutto quello che volevamo era tenerla abbastanza a lungo da iniziare la Rivoluzione Verde. Sapevamo che non potevamo portarla molto avanti. Eppure, adesso, in uno strano modo, in un piccolo modo, forse ci siamo riusciti… “
«Voi non siete cattivi, ma state commettendo un crimine più grande di qualsiasi cosa abbiano mai concepito Hitler o Stalin. Loro hanno cercato solamente di sterminare intere popolazioni. Voi state uccidendo la vita stessa sulla Terra. E non potete affermare di non saperlo. Vi viene detto continuamente in televisione, perciò sapete che dev’essere vero. Adesso ci sarà uno spettacolo televisivo dei Guerriglieri dell’Armata Verde, e giocattoli e videogiochi dei Guerriglieri dell’Armata Verde, tutti pensati per fare soldi ingannando voi e i vostri figli per farvi credere che comprandoli diventerete “Guerriglieri dell’Armata Verde onorari”, e la vostra coscienza sarà pulita…»
«Ma queste sono stronzate, è la parola che voi americani usate, no?» dice. «Finché il vostro paese ha il potere di salvare questo pianeta e non fa nulla per usarlo, la vostra coscienza non potrà mai essere pulita. Non sarete altro che una stronzata di Guerriglieri dell’Armata Verde, che guardano una stronzata di programma televisivo e che comprano prodotti stronzate finché tutto il mondo non soffocherà a morte per i suoi rivoltanti effetti!»
La telecamera arretra come costretta ad allargare l’inquadratura dall’intensità dell’impatto, Horst Klingerman al centro del cerchio di luce affiancato da Helga Mueller e Hiroshi Igaramu, con il viso in ombra di Kelly Jordan che fluttua dietro la sua spalla sinistra come una specie di fantasma video.
«Siamo rimasti solo in tre,» dice con un tono freddo e piatto. «Ma non ci arrenderemo al vostro governo. Noi vi proveremo che questo non è un film. Vi dimostreremo cos’è la realtà.»
Un romanzo che ha come principio di speranza la possibilità che un’idea non potrà mai morire e se coltivata e perseguita fino alla fine, resisterà a tutti i tentativi di “normalizzazione” e “compatibilizzazione” adottati dalle istituzioni.
Flavio Figliuolo